domenica 25 ottobre 2009

Amleto all'amico Orazio

«Tu sei sempre stato uno che tutto sopportando nulla subisce: e con pari animo accogli i favori e gli schiaffi della Fortuna [...] Mostrami un uomo che non sia schiavo delle passioni e me lo porterò chiuso nell'intimo del cuore, nel cuore del mio cuore, come ora te.»
p. 79

sabato 24 ottobre 2009

Sophrasyne

Parola greca.
«Cura e intelligenza nel condurre la propria vita; misura, equilibrio, saggezza.»

Traduzione del grecista Page DuBois.

venerdì 23 ottobre 2009

Sondare l'inconscio

Una delle cose che stiamo imparando da questo libro è che i modi con cui riusciamo a trattare i nostri sentimenti cambiano da individuo a individuo e, cosa più importante, siamo in grado di migliorarci. Questo perché la risposta emotiva è in carico a circuiti celebrali, che in quanto tali possono essere migliorati con l'esercizio.
Cosa accade lungo questo processo di miglioramento?

«Coloro che per natura sono in sintonia con la voce del proprio cuore - con il linguaggio delle emozioni - sanno di essere più adatti ad articolarne i messaggi, [...]»
La migliore sintonia di se con i propri sentimenti, migliora anche la capacità di interpretare il linguaggio dell'inconscio, fatto di sogni, metafore, miti, etc. A tale proposito ricordo un interessante libro di Fromm sulla interpretazione del linguaggio dell'inconscio: Il Linguaggio dimenticato. La natura dei miti e dei sogni.


Il motivo per cui è molto importante saper interpretare il linguaggio delle emozioni è presto detto:
«Qualunque emozione può essere - e spesso è - inconscia.»
Ecco un tipico esempio di effetto negativo di un'emozione inconscia, che probabilmente è capitato a molti di noi. La mattina, appena usciti di casa, facciamo un brutto incontro: un tipo molto scortese salta la fila all'autobus, prendendosi bellamente gioco di noi.
Questo evento ci lascia scossi e per buona parte del mattino siamo scontrosi e aspri con chi ci sta accanto. Questo stato negativo perdura fino a quando non facciamo emergere a livello coscente la vera causa della nostra agitazione.
«Le emozioni che covano sotto la cenere al di sotto della soglia della consapevolezza possono avere un impatto potente sul nostro modo di percepire e reagire, anche se non ce ne rendiamo conto.»




lunedì 12 ottobre 2009

Marker somatici

La somatizzazione è uno dei meccanismi che la nostra mente ha per comunicarci i sentimenti che si sono già formati a livello inconscio, e che spingono per emergere.
Il neurologo indica questa manifestazione viscerale dei sentimenti col termine marker somatico.

Per illustrare l'importanza dei marker somatici, riporto questo passo molto interessante del libro di Goleman:
«Sebbene i sentimenti forti possano disturbare il ragionamento creandovi il caos, la mancanza di consapevolezza sui sentimenti può anch'essa rivelarsi disastrosa, soprattutto quando si devono soppesare decisioni dalle quali dipende in larga misura il nostro destino [...]. Queste decisioni non possono essere prese servendosi della sola razionalità, nuda e cruda; esse richiedono anche il contributo che ci viene dai sentimenti viscerali e quella saggezza emozionale che scaturisce dalle esperienze del passato. La logica formale da sola non potrà mai servire come base per decidere chi sposare o in quale persona riporre fiducia, e nemmeno quale lavoro scegliere; questi sono tutti campi nei quali la ragione, se non è coaudiuvata dal sentimento, è cieca.».

domenica 11 ottobre 2009

Somatizzazione e malattia psicosomatica

Somatizzazione - indica la confusione di una sofferenza psicologica con un problema fisico.

Malattia psicosomatica - quando i problemi emozionali causano autentici disturbi fisici.

sabato 10 ottobre 2009

Alessitimia

Il termine alessitimia indica quelle
«persone che non hanno parole per descrivere i propri sentimenti»

È un termine di derivazione greca:
a - alfa privativa, mancanza;
lexis - parola;
thymos - emozione.

Le persone che soffrono di alessitemia appaiono come prive di sentimenti; in realtà sono incapaci nella loro comunicazione.
Questo avviene perché mancano di autoconsapevolezza.

Il termine alessitimia fu coniato dallo psichiatra Peter Sifneos, che descriveva le persone che ne soffrono nel modo seguente:
«Danno l'impressione di essere strani, creature aliene, provenienti da un mondo completamente diverso e destinate a vivere in una società dominata dai sentimenti.»

Gli psichiatri sono interessati alla alessitimia perché la confusione emotiva che sorge, li sconvolge al punto tale da creare de veri fenomeni di somatizzazione.

venerdì 9 ottobre 2009

Classificazione di Mayer

Secondo lo psicologo Jhon Mayer, rispetto all'autoconsapevolezza dei propri sentimenti, le persone sono catalogabili in tre cateforie:

Autoconsapevoli - sono coloro che hanno una piena consapevolezza dei propri sentimenti.

Sopraffatti - Sono coloro che, all'opposto, sono totalmente in balia dei propri sentimenti.

Rassegnati - categoria intermedia di persone che, pur riconoscendo i propri sentimenti, se ne lasciano trasportare. Ad esempio nel caso si tratti prevalentemente di sentimenti positivi, o nel caso di forti depressiono.

giovedì 8 ottobre 2009

Conosci te stesso

Qual'è l'essenza dell'intelligenza emotiva? Secondo Goleman è la conoscenza di se stessi, intesa come:
«la consapevolezza dei propri sentimenti nel momento stesso in cui essi si presentano».
Stiamo parlando del famoso motto "conosci te stesso" di Aristotele, come anche della "sii sempre presso te stesso" del buddismo. Insomma di un concetto base per molti.

La manifestazione tipica dell'autoconsapevolezza è data dalla presenza silente di una copia di se stessi che ci osserva e che analizza i nostri pensieri e sentimenti, nel momento stesso in cui si formano.

Ma per quale motivo è così importante l'autoconsapevolezza? Ecco una buona risposta:
«Questa consapevolezza è la competenza emozionale fondamentale sulla quale si basano tutte le altre, ad esempio l'autocontrollo.»
Questo esempio è molto semplice, e si capisce molto bene; quanto basta per spingerci ad esercitare l'autoconsapevolezza in ogni occasione. Lasciamo sempre in attività il nostro io silente ed impariamo a conoscere le nostre emozioni:
«riconoscere uno stato d'animo profondamente negativo significa volersene liberare.»

lunedì 5 ottobre 2009

Commedia vs tragedia

«La vita è una commedia per coloro che pensano e una tragedia per coloro che sentono.»
Horace Walpole

pag. 32

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