sabato 31 luglio 2010

Antipatia

«Provare un sentimento insieme a un altro essere umano significa essere emozionalmente partecipi. In questo senso, l'opposto di empatia è antipatia.» p. 133

Rispecchiare

«Rispecchiare è il termine usato da alcuni teorici della psicoanalisi per riferirsi al terapeuta che riflette al cliente la comprensione del suo stato interiore, proprio come fa una madre in sintonia con il proprio bambino.» p. 130
Questo è uno dei modi usati per correggere i deficit di sintonia emotiva nell'infanzia.

giovedì 29 luglio 2010

Sintonizzazione emotiva

Per sintonizzazione emotiva si intendono tutti quei momenti di vita, specialmente tra genitori e figli, e
«che consentono al bambino di sapere che le sue emozioni incontrano l'empatia dell'altro, sono accettate e ricambiate». p. 128

La responsabilità che un genitore ha nella crescita emotiva dei propri figli è molto alta:
«gli infiniti momenti di sintonizzazione e desintonizzazione fra genitori e figli plasmano le aspettative emotive che gli adulti immettono nel rapporto». p.128

La sintonizzazione è molto attiva nella relazione madre-figlio, ma può essere presente anche nell'età adulta nel fare l'amore, che:
«implica la percezione dello stato soggettivo dell'altro: la condivisione del desiderio, un'armonia di intenzioni, e un'attivazione reciproca sincronizzata». p.129

Il costo della mancata sintonizzazione tra genitori e figli è molto alto:
«Quando un genitore non riesce mai a mostrare alcuna empatia con una particolare gamma di emozioni del bambino - gioia, pianto, bisogno di essere cullato - questi comincia a evitare di esprimerle, e forse anche di provarle.» p. 129

Questa situazione provoca un impoverimento del bambino, che ne segna pesantemente la crescita emotiva. Peggio ancora è quando la madre esprime sentimenti negativi, che il bimbo riflette e fa propri, pur di trovare una sintonia emozionale con il proprio genitore.

Alcuni studi sembrano provare che una infanzia segnata dalla trascuratezza emozionale, quale quella di un bambino che salta da un orfanotrofio all'altro, sia precursore di delitti efferati compiuti poi in età adulta.
Viceversa, un bambino che subisce forti violenze emotive porta con se il seme di una forte empatia emozionale che svilupperà una volta diventato adulto.

lunedì 5 luglio 2010

Come si sviluppa l'empatia

In tutti i bambini molto piccoli, con meno di due anni e mezzo circa, si manifesta uno dei precursori dell'empatia: il mimetismo motorio. Questo è molto evidente, perché un bimbo così piccolo non ha ancora sviluppato una propria identità: confonde ancora se stesso con gli altri o la madre. La quantità e qualità di mimetismo motorio è indice di quanto ricco sia il bambino di empatia potenziale.

In coincidenza dello sviluppo dell'identità personale si perdono pure le manifestazioni del mimetismo motorio; è proprio in questa fase molto delicata che i genitori ed educatori hanno il compito di far sviluppare l'empatia.

Un modo molto semplice é quello di richiamare l'attenzione del bambino sugli stati d'animo che magari lui stessa provoca negli altri. "Hai visto com'è contenta la mamma se fai il bravo." Oppure "perché hai fatto piangere il tuo amichetto" invece di "se lo rifai ti metto in castigo". Due esempi molto banali ma che rendono conto del concetto.

sabato 3 luglio 2010

Mimetismo motorio

Rappresenta il significato tecnico originale della parola empatia che
«secondo la teoria di Titchener [...] scaturiva da una sorta di imitazione fisica della sofferenza fisica altrui, che poi evoca gli stessi sentimenti anche nell'imitatore.» [p.127]

Il mimetismo motorio è un comportamento naturale nei bambini molto piccoli, che tendono ad imitare i movimenti e comportamenti di altri coetanei, con lo scopo di entrare in sintonia emozionale. È un comportamento tipico anche dell'adulto, pur essendo traslato ad un livello inconscio e sul canale non verbale.

Un esperimento interessante che possiamo condurre noi stessi consiste, per l'appunto, nell'imitare la mimica facciale, oppure la gestualità, oppure altri comportamenti espressi a livello motorio da un'altra persona, per richiamare in noi le stesse emozioni scatenanti.

venerdì 2 luglio 2010

PONS

Profile Of Nonverbal Sensitivity - Profilo della sensibilità non verbale

È un test atto a misurare le capacità di un individuo di interpretare la comunicazione non verbale.
Per sommi casi, il test si compone di filmati in cui sono artificiosamente mascherati tutti i canali di comunicazione non verbale, tranne uno.

Ad esempio mostrando solo il gesticolare delle mani o dei piedi, bisogna essere in grado di interpretare lo stato d'animo dell'individuo ripreso.

giovedì 1 luglio 2010

Empatia

L'empatia è la capacità che sta alla base di buone e profonde relazioni con gli altri. È quindi nostro interesse coltivare in noi e aiutare a sviluppare in chi ci è caro l'empatia. Per fare questo ci è molto utile l'osservazione seguente:

«L'empatia si basa sull'auto-consapevolezza; quanto più aperti siamo verso le nostre emozioni, tanto più abili saremo anche nel leggere i sentimenti altrui.»
[p. 124]

Ancora una volta abbiamo ritrovato un ruolo importante per l'auto-consapevolezza, essendo alla base di uno sviluppo armonioso.

«In qualunque tipo di rapporto, la radice dell'interesse per l'altro sta nell'entrare in sintonia emozionale, nella capacità di essere empatici.»
[p. 124]

È proprio per questo motivo che una buona capacità empatica è fondamentale per costruire buoni rapporti interpersonali, sia nel lavoro che nella vita privata. Anzi, può essere proprio la qualità che fa la differenza.

«Raramente le emozioni dell'individuo vengono verbalizzate; molto più spesso sono espresse attraverso altri segni.»
[p. 125]

È per questo motivo che l'empatia è direttamente proporzionale alla capacità di interpretare la comunicazione non verbale. Forse questo è anche il motivo per cui le donne hanno una marcia in più rispetto agli uomini, essendo generalmente maggiore la loro propensione ad interpretare il canale di comunicazione non verbale.

Post più popolari