giovedì 24 dicembre 2009

Preoccupazione ed ansia

Preoccupazione ed ansia sono due emozione strettamente correlate tra di loro.
La preoccupazione scatta nel momento in cui un potenziale pericolo ci minaccia. Iniziamo a preoccuparci e mentalmente analizziamo le possibili soluzioni. Quando entra in funzione l'ansia?
«Quando la paura mette il cervello emozionale in uno stato di agitazione, parte dell'ansia che ne risulta serve a fissare l'attenzione sulla minaccia contingente, costringendo la mente a escogitare un modo per controllarla, ignorando temporaneamente qualunque altra cosa.»
Il Devoto-Oli definisce l'ansia come:
«Agitazione cagionata da bramosia o da affannosa incertezza.»
Quindi l'ansia ha una sua componente cha aiuta a mantenere l'attenzione sul pericolo che ha causato la preoccupazione. Ma quando l'ansia diventa negativa?
In analogia con la rabbia, si possono innescare dei cicli perversi dove le preoccupazioni si susseguono e rincorrono in maniera viziosa.
«Quando questo ciclo di preoccupazione persiste e si intensifica, esso sfuma in veri e propri "sequestri" emozionali, ossia nei disturbi ansiosi: fobie, ossessioni e compulsioni, attacchi di panico.»
Una chiave che ci permette di contrastare la escalation delle emozioni negative dell'ansia, è che generalmente essa si articola con una sorta di racconto auto narrato:
«Quasi sempre le preoccupazioni sono espresse parlando all'orecchio della mente, e non agli occhi - in parole, non in immagini - [...]»

Una tecnica che ha funzionato molo bene nel combattere l'insonnia causata dall'ansia consiste nel distrarre dal "racconto catastrofico" mediante l'utilizzo di immagini suscitate dalle sensazioni prodotte da tecniche di rilassamento.


In quali modi si può manifestare l'ansia?
«cognitiva - ossia sotto forma di pensieri preoccupanti - e somatica - con i classici sintomi, quali la sudorazione, l'aumento della frequenza cardiaca, la tensione muscolare.»

La preoccupazione ha qualcosa che la accomuna alla superstizione. Nel caso di situazioni patologiche, gli oggetti della preoccupazione hanno una bassa probabilità di accadimento; per cui è facile credere che il preoccuparsi per un evento sia il motivo del suo non accadimento.
«Come un amuleto che scongiuri il presagio di un male, la tendenza psicologica è quella di attribuire alla preoccupazione il merito di allontanare il pericolo oggetto dell'ossessione.»
Ricapitolando le principali tecniche per combattere l'ansia, abbiamo che, anche questa volta,è fondamentale l'autoconsapevolezza per identificare sul nascere la catena di sentimenti negativi. Come seconda azione fondamentale per combattere l'ansia, abbiamo la "riprogrammazione" dei circuiti neurali, rivalutando in maniera oggettiva le preoccupazioni a base dell'ansia. È anche fondamentale praticare giornalmente esercizi di meditazione, in modo da poter distrarre il circolo vizioso con facilità sul nascere.

Solo nei casi di sequestro emotivo e sempre sotto opportuno controllo medico, è necessario l'aiuto farmacologico per spezzare la spirale ansiosa, per avere così lo spazio per applicare le tecniche sopra descritte.

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