domenica 6 novembre 2011

Criticare in maniera costruttiva

Volendo analizzare i modi migliori per effettuare una critica, partiamo subito da cosa non fare mai. È un concetto che abbiamo già incontrato diverse volte, che si rivolge in generale al modo in cui è meglio interagire con gli altri: evitare a tutti i costi le critiche personali.
“[...] spesso le critiche vengono espresse come attacchi personali e non come proteste in base alle quali correggersi; […] [p. 184]”
E come sappiamo, l'attacco personale porta generalmente l'altra persona in una posizione difensiva, che non aiuta certo alla crescita del rapporto personale e, visto il contesto, ad una migliore resa professionale. Per questo motivo, una delle abilità relazionali di un dirigente è quella di saper effettuare delle buone critiche.
“Da parte di un dirigente, una critica abile può rivelarsi uno dei messaggi più utili. [p. 186]”
Provo a sollevare due punti che, forse, sono importanti se vogliamo imparare o migliorare il modo di fare una critica costruttiva.
Primo punto. La critica deve essere circostanziata, oggettiva e costruttiva, senza mai renderla personale.
“Una critica abile si concentra su quel che una persona ha fatto e può fare, senza voler vedere, in un lavoro scadente, il segno della personalità del suo autore. [p. 186]”
Secondo punto. Salvo i casi patologici, tutti sbagliamo e, di conseguenza, impariamo per poi riuscire a fare meglio: in una critica, quindi, provare ad evidenziare quale sia stato il motivo che ha portato alla realizzazione di un lavoro scadente e quali avrebbero potuto essere le scelte migliori, da tenere come arricchimento del proprio bagaglio professionale.
“La fondamentale convinzione che porta ad essere ottimisti, lo ricorderete, è che le battute d'arresto e i fallimenti siano dovuti a circostanze che possono essere modificate e rese migliori. [p. 186]”

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